“...in un'immobile campagna/con la pioggia che ci bagna/ e i gamberoni rossi sono un sogno/ e il sole è un lampo giallo al parabrise” scriveva Paolo Conte per Bruno Lauzi pensando al mare di Genova, e mai come di questi tempi potremmo far nostre le malinconiche parole di chi sogna la distesa d'acqua marina ma vive in una terra tremendamente imbrifera. Perchè in fondo ci manca il poter respirare l'aria iodata, mangiare il pesce spacciato per appena pescato, e rivolgere la fatidica domanda ai nativi: “Scusi, com'è il mare?”

Così, quale atto di aperta ostilità verso Giove Pluvio da parte di un bellicoso vacanziero come Gigi Zanone, patron del Faggio con il vizio di reclamar manforte a Filippo Lanzone di Enopatia, nasce un manifesto programmatico, che parrebbe essere in realtà la solita, ennesima scusa per provare piatti nuovi ed appaganti, abbinati a vini di solida matrice enopatica.

Un manifesto, si diceva, che recita così:

- Aperitivo di benvenuto:Ostriche, frittura di sarde e frittelline di gianchetti 

con Crémant de Bordeaux Brut - Château Rioublanc

- Tagliatelle di seppie di Porto Santo Spirito, asparagi, pomodoro confit

- Tartare di scampi, puré di litchi e pepe rosa

- Carpaccio di ricciola marinato alle spezie e zenzero, sorbetto all'acetosella 

con Pinot Bianco Weißburgunder trocken 2016 –- Schäfer Fröhlich

vs 

- Plin di burrata e verzole di Pollone, gambero viola, bergamotto

con Riesling Pfalz trocken 2015 bio - Christmann

- Cernia al sale aromatico, salsa come una zuppa di pesce

- Crostata di fragole e limone, gelato alle fave di tonka caffé

Prenotazione obbligatoria presso il Faggio 015 61252 ma va bene anche presso Enopatia 015 0152484. Basta non prenotare da entrambi.